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La voce del Card. Piovanelli: “tanti di più furono i morti dell’Alluvione”

Edizione del: 8 agosto 2016

In occasione del Trigesimo della morte del Cardinale Silvano Piovanelli, che ricorrerà domani, martedì 9 agosto, e che sarà ricordato con una Santa Messa in Cattedrale presieduta alle ore 18 dal Cardinale Arcivescovo di Firenze, Mons. Giuseppe Betori, il Presidente di Firenze Promuove, Giornalista Franco Mariani, per la prima volta ha deciso di mettere on line sul sito dell’associazione e sulla pagina you tube, l’audio originale dell’omelia che il Cardinale Piovanelli tenne in occasione del 45° Anniversario dell’Alluvione, il 4 novembre 2011, quale atto di omaggio al vescovo Silvano.

Infatti nel 2011 Mariani invitò il Cardinale Silvano Piovanelli, dal 2001 Emerito di Firenze, a presiedere, per la prima ed unica volta, l’annuale celebrazione in ricordo del tragico evento e soprattutto in memoria delle 35 vittime ufficiali, che ogni anno, dal 1994, organizza nell’Oratorio della Madonna delle Grazie in Lungarno Diaz 6.

Per il Cardinale Piovanelli i morti dell’alluvione di Firenze del 1966 furono di più dei 35 ufficiali che si ricordano.

“Con la messa on line di questo audio – ha detto il Presidente di Firenze Promuove Franco Mariani – rendiamo il giusto riconoscimento al Cardinale Silvano Piovanelli a distanza di un mese dalla sua morte il quale ci lascia anche una importante testimonianza diretta di quanto accadde il 4 novembre 1966 e che in questo 50° anniversario non deve essere certamente dimenticata, ma anzi valorizzata adeguatamente”.

Secondo il Porporato – che visse in prima persona l’alluvione del 1966 come Parroco di Castelfiorentino, comune colpito dalla furia dell’Arno – ci fu un prete che “chiamato a benedire le salme gli sembrarono tante di più di quelle che ricordiamo oggi”.

“Noi vogliamo ricordarle – disse Piovanelli  durante l’omelia – noi preghiamo per loro, per le loro famiglie, per quanti hanno portato il peso di quella situazione tristissima, e insieme, nella preghiera, vogliamo ricordare quanti hanno lavorato con generosità, superiore ad ogni riconoscimento, per tornare ad una normalità della vita e un ripristino dei beni danneggiati. Tutti si sono dati da fare, per giorni e giorni”.

“Nel 1966 da sei anni ero parroco a Castelfiorentino, abbiamo rischiato la vita per mettere in salvo gli arredi e i documenti della chiesa di Santa Verdiana, più a valle. L’esperienza diretta e personale dell’alluvione in Valdelsa mi ha aiutato a capire meglio l’alluvione di Firenze quando ho assunto la guida della diocesi”.

“L’esempio della città di Firenze in quell’occasione drammatica dell’alluvione non è da dimenticare – concluse il Cardinale Piovanelli – insieme si può, non soltanto si riprende il cammino, ma si riprende più ricchi di umanità”.

Foto e montaggio a cura del giornalista Franco Mariani.

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