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55 Alluvione di Firenze del 1966: i discorsi commemorativi ufficiali in Santa Croce

Edizione del: 4 novembre 2021

Quest’anno il 55° anniversario dell’alluvione di Firenze del 4 novembre 1966 coincide con il 40° anniversario della promulgazione della Legge di riforma della Polizia di Stato e, in tale occasione, il Presidente del Consiglio comunale Luca Milani ed il Presidente dell’Associazione Firenze Promuove Franco Mariani hanno deciso di ricordare lo spirito di solidarietà e sacrificio che vide la Polizia di Stato impegnata in aiuto della cittadinanza.

“In quei drammatici giorni, il Palazzo di Via Zara, risparmiato dalle acque, divenne il fulcro di un’eccezionale azione di salvataggio, oltre che il rifugio – ricorda il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – di molti cittadini rimasti senza abitazione. Con generosità e coraggio, uomini e donne in divisa assistettero i più bisognosi giorno e notte”.

“Continuiamo – evidenzia il presidente di Firenze Promuove Franco Mariani – nell’omaggio, iniziato tre anni fa, a chi tanto si adoperò nel 1966. Quest’anno lo facciamo con la Polizia di Stato, onorati anche dalla presenza della Banda musicale, che renderà più solenne il ricordo in memoria delle vittime e l’omaggio a tutto il Corpo. Come disse l’allora Sindaco Piero Bargellini a chi operò sul territorio, in mezzo al fango, come appartenente delle Istituzioni: Per questa città voi avete lavorato, per questa città avete lottato, per questa città vi siete sacrificati, quindi certamente voi amate Firenze e Firenze resterà nel vostro cuore. Ma io vi posso ugualmente assicurare che nel cuore di Firenze il vostro operato resterà a lungo come un ricordo consolante ed esaltante di eroismo, di valore, e di abnegazione”.

Proprio lo spirito di solidarietà, sacrificio, impegno dimostrati valsero la Medaglia d’oro al valore civile di cui fu insignita la bandiera del Corpo, con le seguenti motivazioni: “Temprato da un secolare retaggio di valori, il Corpo delle Guardie di P.S. impegnava ogni sua energia per fronteggiare le funeste conseguenze di una eccezionale e vasta ondata di alluvioni, sempre presente con uomini e mezzi ovunque l’ardita opera di soccorso potesse restituire tranquillità e fiducia alle popolazioni colpite. Con il loro spirito di sacrificio e di abnegazione, spinto spesso fino all’eroismo, con l’immediatezza e l’efficacia degli interventi volti a salvare vite umane e sbloccare centri isolati ed a recuperare ingenti beni, gli appartenenti al Corpo suscitavano profonda ammirazione guadagnandosi ancora una volta, per la serena alta coscienza del dovere, la gratitudine unanime della Nazione”.

Alle ore 11.15 del 4 novembre, nella Basilica di Santa Croce, è stata celebrata, come avviene ormai annualmente dal 1995 grazie a Firenze Promuove, una Santa Messa in ricordo delle vittime dell’Alluvione, quest’anno presieduta da Monsignor Luigi Innocenti, Cappellano della Polizia di Stato di Firenze.

Ha accompagnato il rito religioso la Fanfara Musicale della Polizia di Stato, diretta dal Maestro Secondino De Palma.

Al termine della funzione religiosa, sempre nella Basilica di Santa Croce, si sono tenuti i i discorsi ufficiali commemorativi da parte dei Presidenti Luca Milani e Franco Mariani, del Questore Filippo Santarelli, del Padre Guardiano di Santa Croce Fra Giancarlo Corsini, e della Presidente dell’Opera di Santa Croce Cristina Acidini.

Questo il discorso integrale del Presidente del Consiglio Comunale Luca Milani:

Buon giorno a tutti gli intervenuti a questa celebrazione, alle autorità presenti:

alla Vice Prefetto dott.ssa Chiti Batelli

al Procuratore Generale di Firenze Marcello Viola,

al Procuratore della Repubblica Giuseppe Creazzo,

al Presidente del Consiglio Regionale Antonio Mazzeo

alla ViceSindaca Alessia Bettini,

ai membri della  Giunta,

ai Consiglieri comunali, ai consiglieri di quartiere e della città metropolitana

al Comandante della Legione Carabinieri Toscana Gen. Iannotti

al delegato del Comandante Provinciale della Guardia di Finanza

al Comandante I.G.M. Tornabene,

al Comandante della Divisione Vittorio Veneto Ristuccia,

al Comandante dei Vigili del Fuoco Tornatore

al Comandante Provinciale dei Carabinieri di Firenze Petti

al Comandante della scuola militare aeronautica Giulio DHUET. Rosellini

alla Presidente dell’Associazione Memoria, Mariella Magi Dionisi

un breve intervento per ringraziare per questa bella collaborazione che vede coinvolto il Consiglio comunale, l’Opera di Santa Croce, … ringrazio la Presidente Cristina Acidini, la Comunità dei Frati Francescani e ringrazio Padre Giancarlo Corsini al quale rivolgo il mio personale benvenuto e augurio di ogni bene nella sua permanenza a Firenze, la Polizia di Stato nella persona del Questore di Firenze Filippo Santarelli e non ultima l’Associazione Firenze Promuove del giornalista Franco Mariani per la collaborazione non scontata ed importante.

Questo è il secondo anno che celebriamo in questo luogo, il ricordo della tragedia dell’alluvione di Firenze. Questa Basilica fù drammaticamente colpita e, ancora oggi, nell’anniversario dei 55 anni, il suo Cristo di Cimabue è il simbolo dell’alluvione di Firenze e della sua rinascita, sommerso dal fango e dall’acqua, fu reso quasi completamente illeggibile e restituito dopo lungo e delicato restauro solo 5 anni fa. Quel Crocifisso ritrae un Cristo sofferente e non trionfatore sulla morte. Ritrae Cristo uomo, che si è reso tanto solidale con l’Uomo da condividerne fino in fondo il destino di dolore. Quanto recuperato dal suo restauro è a maggior ragione il simbolo di questa alluvione.

La collaborazione con la Questura di Firenze, nel 40 anniversario della legge che ha istituito l’odierna Polizia di Stato, ci ha permesso di rendere omaggio alle tante storie alle tante azioni di donne e uomini in divisa, in favore della popolazione colpita, non solo nella giornata del 4 novembre ma anche e soprattutto nei giorni successivi, quando il peggio non era ancora passato.

Ringrazio, infine, per la bella Cerimonia di oggi Monsignor Innocenti cappellano della Polizia, il Maestro De Palma e la fanfara della Polizia che ha reso ancora più solenne questa cerimonia in ricordo delle vittime nostre concittadine.

Questo il discorso integrale del Presidente di Firenze Promuove, Giornalista Franco Mariani:

Quando oltre 12 anni l’Associazione Firenze Promuove, dopo quasi 20 anni di dure lotte, fu affiancata, per intuitiva decisione dell’allora Presidente del Consiglio Comunale Eugenio Giani, nell’organizzazione delle celebrazioni ufficiali dell’Alluvione – fino a quel momento ignorate dai Sindaci Primicerio, Domenici, Renzi – il Presidente, oggi Governatore della Toscana, Giani disse: “Franco Mariani è indubbio che ha la legittimità per dare sollecitazioni sull’alluvione, perché è l’unico che da molti anni (1994) vive il ricordo dell’alluvione del 4 novembre e ricorda i morti di quel tragico giorno”.

Mi fa piacere che oggi qui tra noi, a distanza di quegli anni Novanta, quando iniziammo a celebrare quanto accadde il 4 novembre, ci sia la Dott.ssa Cristina Acidini, oggi Presidente dell’Opera di Santa Croce, perché, ormai quasi 30 anni fa, è l’unica che può testimoniare, non tanto dell’impegno profuso dal sottoscritto e da Firenze Promuove in tutti questi anni, ma delle enormi difficoltà, spesso venute dalle Istituzioni che allora, e in parte anche oggi, non riescono a capire, e non riuscivano a capire allora, come un giovane giornalista, all’epoca poco più che ventenne, potesse smuovere, come smossi per il Trentennale, tutte le Istituzioni, primo fra tutti il Presidente della Repubblica che concesse l’Alto Patronato per ben due anni di eventi programmati e organizzati dal sottoscritto. L’allora Soprintendente dell’Opificio delle Pietre e Dure e Laboratori di Restauro di Firenze, Giorgio Bonsanti, in una riunione a cui convocai le maggiori Istituzioni presenti in città, difronte a questi veti, fu l’unico a prendere le mie difese riconoscendo la bontà di quello che stava nascendo in quel momento e che è poi cresciuto di anno in anno fino ad oggi, non ultimo, la mostra fotografica ufficiale del 50nario visitata nientemeno che da Papa Francesco alla Ss.ma Annunziata, quando venne in visita a Firenze.

Non dico questo con vena e spirito polemico, come potrebbe sembrare, ma ho ricordato questi episodi perché a distanza di 55 anni c’è ancora un morto che aspetta il giusto riconoscimento, Mario Maggi, la cui figlia, Lina Maggi, è qui presente. La Signora Maggi per quasi 50 anni ha chiesto aiuto a tutti, dal quotidiano La Nazione a tutte le Istituzioni, non ricevendo mai un aiuto, una risposta, fino a quando non si è rivolta a Firenze Promuove. Nel momento in cui ci apprestavamo ad apporre una lapide commemorativa sul luogo dove il padre perse la vita quella mattina del 4 novembre, questa è stata bloccata dalla Prefettura, e a distanza di quasi 4 anni, ancora la situazione non si è sbloccata in attesa di un parere dal Ministero.

Prefettura poi che non ha dato, in rispetto della legge, il nulla osta per una lapide commemorativa nel rione di San Salvi, presentata dalla Signora Luciana Buccioni Bernardini, per ricordare il gesto eroico di 5 giovani del rione, tra cui l’allora curato, don, ma oggi Cardinale, Gualtiero Bassetti, che la mattina del 4 novembre salvarono il rione da una esplosione di idrocarburi, che avrebbe provocato ingenti danni e vari morti. Essendo il Cardinale Bassetti ancora vivo – e la legge vieta intitolazioni di strade e apposizione di targhe a persone ancora in vita – tutto si è, momentaneamente, fermato.

Legge che però oggi, o meglio questo pomeriggio, è/sarà infranta a favore di 200 persone circa, perché tutte ancora in vita, a cui il Comune intitola una strada per quanto fecero nel 1966, cosa davvero senza senso, e per vari motivi.

Comune che dal 1994 si rifiuta – l’ultimo è stato l’Assessore alla Toponomastica Andrea Vannucci, oggi consigliere regionale – a intitolare una strada a San Papa Paolo VI, Giovan Battista Montini, che riversò sulla città diverse miliardi delle vecchie lire in aiuti di varia natura, sia alla popolazione alluvionata che al recupero delle opere d’arte, fino alla costruzione, ex novo, di una casa di riposo per persone Anziane in via Cimabue, che ancora oggi è una eccellenza in questo campo, e, non ultimo, l’apposizione della Medaglia d’Oro del Concilio Vaticano II sul nostro Gonfalone per il coraggio dimostrato dai fiorentini. Una dura lotta che da ben 28 anni Firenze Promuove sta ancora combattendo per questo giusto, e doveroso, riconoscimento che la città, e il Comune, deve a San Paolo VI.  Ma come detto si predilige onorare persone, c solo perché chiedono di essere onorate sempre di più, visto che queste persone hanno, grazie solo a Firenze Promuove, già una lapide commemorativa, la più grande in città, apposta nel 2019 in una piazza importante del centro.

Vedete, come non mi ripeterò mai di dire, I veri Angeli del Fango non chiedono intitolazioni di strade o grandi lapidi commemorative, ed è per questo che oggi siamo qui in questa Basilica, che fu gravemente ferita dal fiume Arno in quel 4 novembre, per dire grazie alla Polizia di Stato i cui uomini dell’epoca, come abbiamo ricordato ieri in Palazzo Vecchio, si sono generosamente prodigati per Firenze e i Fiorentini alluvionati.    (OFFERTE NELLE CASSETTINE SPECIALI NELLE CASERME)

Saluto e ringrazio la Polizia di Stato prendendo in prestito le parole che vi rivolse il Sindaco di allora, Piero Bargellini: “Per questa città voi avete lavorato, per questa città avete lottato, per questa città vi siete sacrificati, quindi certamente voi amate Firenze e Firenze resterà nel vostro cuore. Ma io vi posso ugualmente assicurare che nel cuore di Firenze il vostro operato resterà a lungo come un ricordo consolante ed esaltante di eroismo, di valore, e di abnegazione”.

Proprio lo spirito di solidarietà, sacrificio, impegno dimostrati valsero la Medaglia d’oro al valore civile di cui fu insignita la bandiera del Corpo, con le seguenti motivazioni: “Temprato da un secolare retaggio di valori, il Corpo delle Guardie di P.S. impegnava ogni sua energia per fronteggiare le funeste conseguenze di una eccezionale e vasta ondata di alluvioni, sempre presente con uomini e mezzi ovunque l’ardita opera di soccorso potesse restituire tranquillità e fiducia alle popolazioni colpite. Con il loro spirito di sacrificio e di abnegazione, spinto spesso fino all’eroismo, con l’immediatezza e l’efficacia degli interventi volti a salvare vite umane e sbloccare centri isolati ed a recuperare ingenti beni, gli appartenenti al Corpo suscitavano profonda ammirazione guadagnandosi ancora una volta, per la serena alta coscienza del dovere, la gratitudine unanime della Nazione”.

Riprese video e foto di Franco Mariani.

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