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55 Anniversario dell’Alluvione di Firenze del 1966: ricordate le Vittime con una Santa Messa nella Basilica di Santa Croce

Edizione del: 4 novembre 2021

Come ormai accade ogni anno dal 1994, grazie all’Associazione Firenze Promuove, anche il 4 novembre 2021 è stata celebrata una Santa Messa nella Basilica di Santa Croce in ricordo delle Vittime dell’Alluvione del 1966 alla presenza del Gonfalone della Città di Firenze decorato di due Medaglie d’Oro per tale tragedia, una dello Stato Italiano, l’altra del Vaticano.

Per il secondo anno consecutivo, a causa della pandemia, la celebrazione non si è tenuta nella piccola chiesetta dell’Oratorio della Madonna delle Grazie, ma nella Basilica di Santa Croce, che permette una più ampia partecipazione e sicurezza fisica dei partecipanti grazie agli ampi spazi che offre.

A celebrare la Santa Messa, allietata dai brani musicali eseguiti dalla Fanfara Musicale diretta dal Maestro Secondino Della Palma, Mons. Luigi Innocenti, Cappellano della Polizia di Stato di Firenze.

Alla celebrazione hanno partecipato le massime autorità cittadine e militari del capoluogo toscano, accolti dal Presidente del Consiglio Comunale Luca Milani e dal Presidente dell’Associazione Firenze Promuove, Giornalista Franco Mariani.

Quest’anno il 55° anniversario dell’alluvione di Firenze del 4 novembre 1966 coincide con il 40° anniversario della promulgazione della Legge di riforma della Polizia di Stato e, in tale occasione, il Presidente del Consiglio comunale Luca Milani ed il Presidente dell’Associazione Firenze Promuove Franco Mariani hanno deciso di ricordare lo spirito di solidarietà e sacrificio che vide la Polizia di Stato impegnata in aiuto della cittadinanza.

“In quei drammatici giorni, il Palazzo di Via Zara, risparmiato dalle acque, divenne il fulcro di un’eccezionale azione di salvataggio, oltre che il rifugio – ricorda il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – di molti cittadini rimasti senza abitazione. Con generosità e coraggio, uomini e donne in divisa assistettero i più bisognosi giorno e notte”.

“Continuiamo – evidenzia il presidente di Firenze Promuove Franco Mariani – nell’omaggio, iniziato tre anni fa, a chi tanto si adoperò nel 1966. Quest’anno lo facciamo con la Polizia di Stato, onorati anche dalla presenza della Banda musicale, che renderà più solenne il ricordo in memoria delle vittime e l’omaggio a tutto il Corpo. Come disse l’allora Sindaco Piero Bargellini a chi operò sul territorio, in mezzo al fango, come appartenente delle Istituzioni: Per questa città voi avete lavorato, per questa città avete lottato, per questa città vi siete sacrificati, quindi certamente voi amate Firenze e Firenze resterà nel vostro cuore. Ma io vi posso ugualmente assicurare che nel cuore di Firenze il vostro operato resterà a lungo come un ricordo consolante ed esaltante di eroismo, di valore, e di abnegazione”.

Proprio lo spirito di solidarietà, sacrificio, impegno dimostrati valsero la Medaglia d’oro al valore civile di cui fu insignita la bandiera del Corpo, con le seguenti motivazioni: “Temprato da un secolare retaggio di valori, il Corpo delle Guardie di P.S. impegnava ogni sua energia per fronteggiare le funeste conseguenze di una eccezionale e vasta ondata di alluvioni, sempre presente con uomini e mezzi ovunque l’ardita opera di soccorso potesse restituire tranquillità e fiducia alle popolazioni colpite. Con il loro spirito di sacrificio e di abnegazione, spinto spesso fino all’eroismo, con l’immediatezza e l’efficacia degli interventi volti a salvare vite umane e sbloccare centri isolati ed a recuperare ingenti beni, gli appartenenti al Corpo suscitavano profonda ammirazione guadagnandosi ancora una volta, per la serena alta coscienza del dovere, la gratitudine unanime della Nazione”.

Al termine della Santa Messa si sono tenuti i discorsi commemorativi ufficiali, di cui parliamo in un altro articolo del nostro sito.

Quindi, dopo un breve corteo delle autorità per recarsi al centro del Ponte alle Grazie, il Cardinale Ernest Simoni ha benedetto il fiume Arno a cui è seguito il lancio nel fiume della corona di alloro del Comune in ricordo delle vittime.

Questi alcuni brani dell’omelia tenuta dal Cappellano della Polizia di Stato di Firenze Mons. Luigi Innocenti:

Siamo riuniti fondamentalmente per 3 ragioni, che sono poi le motivazioni e le intenzioni di ognuno di noi nell’essere qui stamani: la prima ragione è il dovere stesso della memoria, il secondo motivo è la preghiera di suffragio per le vittime e infine la speranza e la fiducia nella migliore e bella umanità, che è speranza per il nostro presente e il nostro futuro.

Fare memoria, ricordare gli eventi del nostro passato è affermare la nostra identità. Non è e non deve essere un ricordo formale il nostro.

Ricordare non può ridursi solo a fare una cronaca di cosa è accaduto, voltarsi indietro e dire: “è successo!”. Ricordare, invece, è sentirsi coinvolti, anche a 55 anni di distanza; in qualche modo è entrare in crisi per fare del ricordo stesso un’occasione di crescita.

Preservare viva la memoria di sé, la nostra identità, la nostra coscienza, la nostra storia, se non vogliamo perdere la nostra identità.

La seconda motivazione essenziale per noi oggi qui davanti all’altare del Signore è la preghiera di suffragio per i morti dell’alluvione; per loro offriamo questa Eucaristia.

Davanti a Gesù crocifisso e all’altare i primi volti e i primi nomi che non vogliamo dimenticare sono quelli dei fratelli che rimasero vittime dell’acqua e del fango. Li affidiamo alla misericordia di Dio. Questa S. Messa è, prima di tutto, per loro.

La terza ragione che deve muovere la nostra coscienza in questo ricordo annuale, è la fiducia nella migliore umanità, di cui possiamo essere capaci, nella meglio gioventù, nella capacità dell’uomo di vivere la solidarietà e la comunione. La migliore umanità.

Ricordiamo, ancora una volta e con riconoscenza, il miracolo di solidarietà umana e cristiana che sorse sulle rive dell’Arno; anche per questo celebriamo oggi la nostra Eucaristia, con una particolare menzione alla Polizia di Stato, tra quelli che accorsero in soccorso, che salvarono e che aiutarono poi nell’opera di ricostruzione. Nel suo stemma araldico la Polizia tra gli altri ha il motivo delle due fiammeggianti fiaccole incrociate che significano la fondamentale attività di soccorso e assistenza della popolazione in caso di calamità.

Papa Montini qui dal sagrato di Santa Croce formulò «l’augurio che bisogna far risorgere questa città più bella, più buona, più unita di prima» e di fronte al Crocifisso di Cimabue disse: “Ecco la vittima più illustre dell’alluvione», e dopo essersi raccolto in preghiera disse: «Ma risorgerà».

E quel miracolo è accaduto, possiamo dirlo oggi dopo 55 anni. Del resto per Firenze non poteva esserci altro destino che non quello di una risurrezione, di una rinascita, perché, come scrisse Giorgio Vasari: Persino il cielo è invidioso della bellezza di Firenze.

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