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Attività svolte nel 2010 – XVIII anno di attività

Edizione del: 30 dicembre 2010

2010Dopo aver preso parte, il 20 gennaio, alla annuale cerimonia in ricordo dell’agente di Polizia Fausto Dionisi, trucidato dai terroristi di Prima Linea durante un agguato al carcere delle Murate, dopo qualche giorno il Presidente di Firenze Promuove, Franco Mariani ha dovuto diramare il seguente comunicato stampa.

CORONA RUBATA ALL’AGENTE DI POLIZIA DIONISI:
COME MAI LA CITTA’ ATTRAVERSO I SUOI POLITICI
NON HANNO CONDANNATO L’EPISODIO ?

Come mai Prefetto, Sindaco, Presidente Regione e Provincia, e tutti gli altri politici e amministratori non hanno fatto sentire la loro voce condannando il grave episodio della corona d’alloro, del Capo della Polizia, alla memoria dell’Agente di Polizia Fausto Dionisi, ucciso dai terroristi il 20 gennaio 1978, rubata qualche notte fa ?

Un azione criminale, di alto spregio e offensiva verso la memoria non solo dell’Agente Fausto Dionisi ma dell’intera città che nel 1978 si strinse attorno alla vedova, Mariella Magi Dionisi, e alla piccola figlia, Jessica, di soli due anni.

Possibile che 4 ignoti possano rubare impunemente una corona d’alloro, che certamente non si nasconde sotto il giubbotto, con tutte le telecamere che ci sono a giro per la città, e farla ritrovare alle Cascine senza che questi siano individuati, arrestati e condannati ?

“La notizia mi lascia un po’…….- commenta la vedova Mariella Magi Dionisi – queste vicende mi fanno mancare il fiato. Che siano stati bulli, terroristi, ragazzini, poco importa. Importa che per l’ennesima volta ci rimette Fausto. Ora basta.”

Fu grazie a Firenze Promuove e al suo Presidente il giornalista Franco Mariani che nel 1999 il Comune, dopo anni e anni che la targa commemorativa giaceva in un magazzino comunale, l’appose; per ben 21 anni nulla ricordava il tragico attentato, da qui ora la nostra ferma richiesta d’indagini e di condanne dell’episodio da parte di Prefetto, Sindaco, Politici di ogni gruppo politico.

Se, come si pensa, sono stati 4 balordi ubriachi, questi, rivolgendosi ai giornali, che garantiranno la riservatezza, chiedano pubblicamente scusa per un gesto imbecille e altamente offensivo, se invece sono state altre persone indaghi la Magistratura e le Forze di Polizia. Ma che la condanna del gesto ci sia da parte Prefetto e dei Politici.

L’ARCIVESCOVO DI FIRENZE EX ANGELO DI FIRENZE, MONS GIUSEPPE BETORI PER LA PRIMA VOLTA ALLE CERIMONIE PER L’ALLUVIONE DEL ’66

Quarantaquattro anni fa l’alluvione di Firenze: allora come Angelo del Fango, oggi come Arcivescovo di Firenze.

Questo il ruolo di Monsignor Giuseppe Betori chiamato – per la prima volta – dal Presidente Franco Mariani a presiedere le due celebrazioni annuali in ricordo dell’Alluvione e delle 35 inermi vittime.

Con Betori l’Assessore Comunale Stefania Saccardi, in rappresentanza del Sindaco Matteo Renzi, che ha partecipato prima alla cerimonia liturgica presso l’Oratorio di Santa Maria delle Grazie, e poi a quella civile con il lancio di una Corona d’Alloro nel fiume.

Betori, nella sua omelia, ha parlato delle 35 vittime dell’alluvione del 4 novembre 1966, e ha ricordato la generosità degli ‘Angeli del Fango’, dei quali egli stesso ha fatto parte: a loro “va oggi il nostro grazie, perché se c’é un argine da porre al riversarsi delle acque sul nostro territorio, c’é un ancor più alto argine da porre alle manifestazioni di odio, intolleranza, esclusione, prevaricazione, opportunismo, indifferenza, che lacerano le nostre società”.

Per l’Arcivescovo il prendersi cura gli uni degli altri “deve cominciare dall’ambiente naturale”, e per questo “occorre richiamare a questo dovere vitale e basilare” anche chi “ha responsabilità di gestione della cosa pubblica”.

Terminata la messa, il corteo con le autorità e i fedeli si é spostato al centro di Ponte alle Grazie, dove l’Arcivescovo ha benedetto l’Arno.

Nel fiume Mariani e la Saccardi hanno lanciata la corona d’alloro del Comune, portata da un ex Angelo del Fango, Laura Lonzar, in costume rinascimentale, dopo i discorsi ufficiali della stessa Saccardi e di Mariani.

“La nostra società deve ancora fare tanti passi in avanti per potersi davvero mettere su una strada di salvaguardia dell’ambiente, senza la quale la vita è sempre in pericolo”. Lo ha detto monsignor Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, parlando al termine della messa commemorativa dell’alluvione del 1966.

“Le nostre tragedie del passato non ci devono fare chiudere gli occhi su quelle del presente”, ha aggiunto, parlando degli episodi di Massa e del nordest. La commemorazione di oggi, ha detto nell’omelia, “si colloca in giorni assai tristi per il nostro Paese che deve ancora contare i morti a causa del dissesto del territorio. Non possiamo quindi non unire al ricordo delle sofferenze fiorentine del passato quelle odierne del territorio di Massa e delle regioni del nord-est d’Italia. Firenze si sente vicina a città e borghi in cui si rivive una sofferta esperienza di privazione e di lutto”.

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