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Attività svolte nel 2011 – XIX anno di attività

Edizione del: 30 dicembre 2011

2011L’anno 2011 registra la storica volontà, per decisione del Presidente del Consiglio Comunale Eugenio Giani, di prendere in carico – a partire dal 45° anniversario –  le cerimonie annuali ufficiali dell’Associazione Firenze Promuove in ricordo dell’Alluvione di Firenze del 4 novembre 1966 e del ricordo delle 35 inermi vittime, inserendole nella programmazione ufficiale del Comune di Firenze che diventa coorganizzatore assieme a Firenze Promuove che le organizza e le promuove dal 1994.

Ci sono voluti ben 15 anni, ma alla fine il Comune di Firenze, grazie alla decisione del Presidente Giani, ha capito l’importanza del ricordo, della memoria, dell’omaggio alle vittime.

Questo il testo del Comunicato Stampa diffuso dal Comune.

Consiglio comunale straordinario nel Cenacolo della Basilica di Santa Croce per celebrare il 45° anniversario dell’Alluvione del 1966 e una corona di fiori nell’Arno per ricordare le 35 vittime. E’ quanto prevede la giornata del 4 novembre, con l’apertura dell’assemblea cittadina alle 11,30 seguita alle 13,45 dal lancio di una corona d’alloro dal Ponte alle Grazie in ricordo delle 35 vittime.

Alla seduta straordinaria interverranno il sindaco Matteo Renzi, il presidente del Consiglio comunale Eugenio Giani, l’Arcivescovo Monsignor Giuseppe Betori, il Prefetto Paolo Padoin, gli Angeli del Fango Marco Cellai ed Erasmo d’Angelis Presidente di Publiacqua.

“E’ importante – ha detto Giani- dare solennità a questo giorno e lo abbiamo voluto fare in uno dei luoghi più significativi dell’Alluvione. Nel Cenacolo di Santa Croce si trova l’affresco dell’Albero della Vita di Taddeo Gaddi e il Crocifisso di Cimabue uno dei simboli della rinascita tornato a vivere nel 1975 dopo un lungo restauro presso l’Opificio delle Pietre Dure. Il crocifisso – ha proseguito Giani- fu l’unica opera d’arte alluvionata che Papa Paolo VI volle visitare quando venne a Firenze poco tempo dopo la tragedia”. Al termine dell’assemblea tutto il Consiglio si recherà sul Ponte alle Grazie per gettare una corona di fiori nelle acque del fiume in ricordo di chi perse la vita in quei tragici giorni.

Il Presidente dell’Associazione Firenze Promuove Franco Mariani che dal 1994 organizza le cerimonie ufficiali per ricordare le vittime dell’alluvione ha fatto sapere che “il lancio della Corona d’Alloro del Comune, prevista per le 11,40 di domani verrà spostata alle ore 13,40 per dare modo di partecipare a tutto il Consiglio comunale all’omaggio alle vittime nel 45mo Anniversario della tragica alluvione.

“Abbiamo accolto positivamente la richiesta – ha spiegato Mariani- perché in 45 anni mai l’intero Consiglio comunale ha ricordato pubblicamente le 35 vittime totali dell’alluvione. Pertanto la Santa Messa celebrata dal Cardinale Silvano Piovanelli, Arcivescovo Emerito di Firenze rimane confermata alle ore 11 in Lungarno Diaz 6 presso l’Oratorio della Madonna delle Grazie, a cui, al termine, seguirà corteo, aperto da una Madonna Fiorentina, Laura Lonzar, ex Angelo del Fango, per il Ponte alle Grazie per la benedizione del fiume Arno da parte del Cardinale Piovanelli”.

DOPO 45 ANNI ALLUVIONE FIGLIE CERCANO SAPERE COME E’ MORTO PADRE DECEDUTO A FIRENZE PER LAVORO LA MATTINA DEL 4 NOV. 1966
APPELLO PER LA RICERCA DI TESTIMONI DIRETTI

45 anni dopo, le superstiti della famiglia di Mario Maggi, le figlie Lina e Laura, residente nel casentino, morto a Firenze mentre si trovava per lavoro la mattina dell’alluvione del 4 novembre 1966, chiedono di sapere come è morto il loro padre.

In 45 anni hanno cercato di sapere qualche notizia, sia dal collega che si trovava con il babbo, sia dall’Ospedale di San Giovanni di Dio, senza ricevere risposta. Hanno provato anche a scrivere a La Nazione, ma anche qui nessuna risposta.

Hanno pensato di chiedere un aiuto concreto rivolgendosi all’Associazione Firenze Promuove e al suo Presidente, il giornalista Franco Mariani, che da quasi 20 anni si occupa di ricordare annualmente l’alluvione e soprattutto i 17 morti della città e i 18 della provincia, per un totale di 35 nominativi, tra cui non figura il signor Mario Maggi.

L’Associazione si è messa subito a disposizione delle signore Lina e Laura e ha organizzato una conferenza stampa per fargli lanciare un appello.

L’Associazione ha anche contattato la trasmissione “Chi l’ha visto” di Rai 3 per poter lanciare l’appello e raccontare la loro triste e drammatica storia in diretta televisiva, visto che in passato la trasmissione si è occupata di ricercare testimonianze dirette dell’alluvione di Firenze del 1966.

La storia nel racconto diretto della signora Lina inviato via e-mail al Presidente Franco Mariani: “Gentile sig. Mariani – scrive nella e-mail inviata nei giorni scorsi – ho apprezzato molto quanto fatto da lei e dall’ass.ne Firenze Promuove perché il 4 novembre 1966 non sia dimenticato: E’ stata una data che ha cambiato e sconvolto la mia famiglia, mio padre è stata una delle vittime di quell’alluvione, lui che non era emigrato come tutti i suoi parenti nel fiorentino, quel giorno ha trovato la morte a Firenze”.

“Aveva 44 anni e lavorava con una impresa edile a Pratolino, dovevano rientrare in Casentino la sera del 3 ma vista l’impetuosità delle piogge rimandarono il rientro”.

“Non so molto di come siano andate le cose perché mia madre con 4 figli piccoli (la più grande handicappata), senza telefono, senza patente auto e a 70 km di distanza ha saputo quello che le hanno raccontato”.

“Vorrei esporle il mio caso perché il nome del mio babbo non è stato mai inserito tra le vittime dell’alluvione e perché vorrei tanto sapere qualcosa di più sulla sua morte e non so a chi chiedere, mi aiuti la prego!”.

“Quello  che ci hanno raccontato: mio padre è partito la mattina del venerdì da Pratolino con un collega con il camion, dice che lungo la via Bolognese ci fosse tanto fango per una frana e il camion ha perso il controllo e ha cappottato sottostrada (non so  in che tratto), pare che l’autista sia rimasto nella cabina mentre il mio babbo veniva sbalzato fuori. Alcuni giorni dopo pare che su un quotidiano ci fosse la notizia della morte di un operaio in via Bolognese. Tuttavia non sappiamo se sia lui, visto che nessuno ci ha mai detto dove il corpo fu recuperato. Di certo non accanto al camion ribaltato, perché quando il giorno dopo riuscirono a sollevarlo sotto non trovarono nessun corpo”.

“Quindi dove il corpo fini, dove fu ritrovato, chi lo ritrovò, come arrivò all’Ospedale in pieno centro alluvionato, accanto all’Arno?”

“I documenti erano sul camion quindi per giorni l’autista ricoverato in ospedale chiedeva dell’amico e alcuni parenti lo cercavano in tutti gli ospedali senza riuscire a trovarlo”.

“Poi la sera della domenica si è cominciato a cercare tra i morti e il mio babbo è stato ritrovato nell’obitorio del S. Giovanni di Dio (allora in zona Borgognissanti) tra i morti senza nome e ancora completamente ricoperto di fango”.

“Ora per 45 lunghi anni ci siamo domandati come faceva ad essere arrivato in quell’ospedale quella mattina se la zona era completamente  allagata? come e quando è morto? e perché mai il suo nome non è stato mai  inserito tra le vittime?”

“Mario Maggi  44 anni – un padre di famiglia intriso nel fango, sepolto senza neanche un vestito addosso, restituito alla famiglia  dopo 4 giorni”.

“Una volta ho scritto alla Nazione di Firenze, poi ho scritto all’Ospedale S. Giovanni di  Dio  ma nessuno si è mai scomodato a rispondermi, mi scusi ma quel giorno è stato solo il primo di tanti terribili giorni per questo ho ancora bisogno di capire, per me è come se fosse ieri anche se sono passati tanti anni e oggi di quella bella famiglia di 6 persone siamo rimaste solo in 2”.

L’Associazione lunedì mattina ha subito contattato la direzione sanitaria dell’Ospedale di San Giovanni Di Dio la quale, nel giro di sole sei ore, attraverso Luigi Tucci, responsabile della Comunicazione della Azienda Sanitaria Firenze ha così risposto: “Il sig. Maggi non risulta fra i ricoveri. Può essere stato portato al Pronto Soccorso del San Giovanni di Dio e risultare quindi dai registri di pronto Soccorso. In tal caso, per visionare il registro di Pronto Soccorso del 1966, occorre rivolgersi all’Archivio Storico del Comune di Firenze (via dell’Oriolo) dove è depositato l’archivio storico del vecchio San Giovanni di Dio- (all’indice generale “sezione Attività Sanitaria pronto Soccorso dal 1892 al 1977″). Se il sig. Maggi fu portato direttamente all’obitorio, non penso rintracciabile alcuna informazione”.

Secondo quanto raccontato dalla signora Lina il loro zio materno Vittorio, che riconobbe all’Obitorio la salma del babbo, parlò di tanti cadaveri.

Questa testimonianza avvalorerebbe quanto dichiarato dal Cardinale Silvano Piovanelli lo scorso 4 novembre alle santa messa per il 45° dell’Alluvione: “Ci fu un prete – disse il porporato – che chiamato a benedire le salme gli sembrarono tante di più di quelle che ricordiamo oggi. Noi vogliamo ricordarle, noi preghiamo per loro, per le loro famiglie, per quanti hanno portato il peso di quella situazione tristissima, perché è vero che è colpita una persona, ma quante altre persone ne risentono, ne sono ferite, ne portano per tanto tempo il peso e la preoccupazione”.

ANNIVERSARIO UCCISIONE AGENTE DI POLIZIA FAUSTO DIONISI DA PARTE DEI TERRORISTI DI PRIMA LINEA

Il Presidente Franco Mariani ha partecipato il 20 gennaio alla annuale cerimonia – prima alla tomba al cimitero di Peretola, poi nella cappella della Questura, e poi in via delle Casine, luogo dell’agguato – in ricordo del Agente di Polizia Fausto Dionisi, ucciso durante un agguato al carcere delle Murate da parte di un commando di terroristi di Prima Linea.

PROGETTO MEMORIE FIORENTINE E COMMEDIA “VEDUTA DAL PIGNONE”  DI MATTEO POGGI CON I DIVERSAMENTE RECITANTI

L’Associazione ha sostenuto, partecipando in prima linea anche con la partecipazione attiva del Presidente Franco Mariani, un inedito viaggio nella Firenze più autentica “per ricordare chi siamo e da dove veniamo, e per sconfiggere questo assurdo senso di inadeguatezza… questo sentirsi straniero nella nostra città”.

Il progetto, “Memorie Fiorentine”, è stato ideato dall’Associazione culturale Navicellai – con il patrocinio della Provincia di Firenze, del Comune di Firenze e della Mediateca Regionale Toscana – attraverso una mostra del fotoreporter Red Giorgetti sulla Liberazione e il Calcio storico, da oggi nei cinema e in quattro circoli storici cittadini, e con la nuovissima commedia “Veduta dal Pignone” che andrà in scena a giugno al Teatro del Cestello.

Il gruppo di ‘autentici fiorentini’ dell’associazione è lo stesso che ha prodotto il documentario “Cinema Universale d’Essai“, evento cult della stagione 2009-2010, e che oggi torna per far sentire la sua voce “in un’epoca in cui la memoria storico-sociale sembra non avere più importanza, appiattita da social network e applicazioni tecnologiche di tutti i tipi”.

Il progetto è stato presentato in Palazzo Vecchio dal vicesindaco Dario Nardella, dalla consigliera provinciale Alessandra Fiorentini e dagli organizzatori insieme a Red Giorgetti.

Grazie alla collaborazione della Giglio Film e di alcune Case del Popolo dell’Oltrarno, fino ai primi di giugno in tutti i cinema di Firenze (esclusi Flora, Fiorella e Multisala) saranno esposte alcune fotografie provenienti dall’archivio fotografico del giornalista Red Giorgetti, storico fotoreporter di Unità e di Paese Sera e residente del quartiere del Pignone.

Le fotografie, la cui catalogazione è dovuta alla collaborazione di Alessio Quadri, raccontano una serie di squarci di una Firenze che non c’è più e sono incentrate sulla Liberazione di Firenze e sul Calcio Storico Fiorentino.

Le foto sono esposte anche allo storico circolo della Rondinella, alla Casa del Popolo del 25 Aprile, alla Casa del Popolo di San Bartolo a Cintola e alla Biblioteca dell’Isolotto.

Al Teatro di Cestello, invece, nei giorni 2, 3 e 4 giugno alle ore 21,15 la compagnia “Diversamente recitanti” porterà in scena questo spettacolo di Matteo Poggi (già autore del best-seller sul cinema Universale) scritto in collaborazione con Maurizio Pistolesi.

La regia è affidata a Francesco Bartoli in collaborazione con Matteo Sani, che cura anche le scenografie e i costumi, mentre la regia multimediale è curata da Francesco Cacchiani.

L’ufficio stampa è curato da Firenze Promuove.

Una sorta di Commedia dell’Arte Umana dove dirigenti, postini, giornalisti, vigili urbani, calcianti del calcio storico etc., interpretano se stessi e fanno rivivere il quartiere dell’Oltrarno, e con esso una parte di storia sociale di Firenze.

Lo spettacolo si avvarrà anche del cameo di Carlo Monni, e di diverse video-testimonianze,  parte integrante dello spettacolo.

Gli attori ed i video intervistati provengono quasi per intero dal documentario “Cinema Universale d’Essai”.

PARTECIPAZIONE A PRODUZIONE DOCUMENTARIO PER CANALE 5 – MEDIASET SU ALLUVIONE DI FIRENZE 1966 PRODOTTO DA GA&

Nel corso dell’anno Firenze Promuove e il suo Presidente, Giornalista Franco Mariani, sono stati contattati dalla casa di produzione GA&A Productions Srl di Roma, per la realizzazione, per conto di Mediaset-Canale 5, di un documentario sulle catastrofi/alluvioni, tra cui quella di Firenze.

GA&A Productions Srl ha visionato tutto il materiale video presente nell’Archivio allestito da Mariani in 20 anni di attività, chiedendo la disponibilità di alcuni filmati da inserire nel documentario.

Il documentario, dal titolo “Italia sott’acqua – 1966: alluvione di Firenze” è andato in onda su Canale 5 qualche tempo dopo.

Questa la scheda del documentario

L’acqua è fonte preziosa di vita, ma la sua forza è la stessa che genera distruzione e morte.

Italia sott’acqua attraversa la storia del nostro paese dal punto di vista delle alluvioni e delle calamità naturali protagoniste del Ventesimo secolo.

Si parte dal disastro a Firenze del novembre 1966, passando per le alluvioni in Valtellina in provincia di Sondrio fino ad arrivare a quella di Genova del 2011.

La regia del programma è a cura di Jesus Garces Lambert.

Per vedere il video cliccare sulla tv tv

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