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I Carabinieri alluvionati e Angeli del Fango della Scuola di Piazza Stazione

Edizione del: 15 maggio 2016

copertina-59-corsoTra le storie ancora sconosciute, a 50 anni dalla tragica giornata vissuta dai  orentini la mattina del 4 novembre, ci sono quelle vissute dai 700 allievi del 59° corso Sottuffciali Carabinieri di Piazza Stazione, i quali, oltre a essere stati alluvionati, sono stati anche Angeli del fango, in quanto da subito hanno aiutato i cittadini a mettersi in salvo, anche a sprezzo della loro vita.

Uno di loro, Mazzocchetti Battista, assieme al Comandante della Scuola, l’allora Colonnello, oggi Generale Mario Serchi, per il loro atto di coraggio sono stati decorati con la Medaglia d’Argento al Valor Civile.

In città non furono organizzate cerimonie uf ciali per la consegna dell’alto riconoscimento; il Comandante della Scuola fu premiato a Roma durante la tradizionale annuale festa dell’Arma, dove ricevette la Medaglia dalle mani del Generale Comandante dell’Arma, mentre a Marzocchetti la Medaglia fu consegnata, senza tante formalità, all’interno di una Caserma dell’Arma a Roma.

Così, anche questabella storia d’altruismo, che meritava la giusta ribalta sulle cronache  orentine, è rimasta sconosciuta fino ad oggi, quando l’abbiamo iniziata noi a renderla pubblica e a raccontarla attraverso le loro parole.

Eppure una foto di uno degli allievi, Antonio Randazzo, ripreso sopra un’anta di una porta mentre cerca di mettersi in salvo nel cortile interno della scuola piena di acqua melmosa, è una delle foto più “famose” dell’alluvione di Firenze.

Questi “ragazzi”, a distanza di 50 anni, hanno deciso di ritornare a Firenze, cercandosi tramite facebook, perché oltre a sentirsi  orentini di adozione, allo stesso tempo si sentono giustamente anche Angeli del fango.

Infatti, non solo furono impegnati nelle varie operazioni di soccorso alla popolazione, ma, essendo militari, non sono mai stati tenuti nella giusta considerazione e le loro storie non sono mai state raccontate.

Fosse soltanto per la vita che fecero, come la maggior parte degli alluvionati.

Per diverse settimane, con pasti freddi e consumati in ambienti umidi, con servizi di vigilanza notturna tra la fanghiglia e nel freddo, lavorando giorno e notte per rimettere a posto i locali della scuola, completamente  nita sott’acqua, e aiutando i tanti  orentini bisognosi di soccorso.

Come ci tiene a sottolineare, per tutti, colui che è diventato il loro portavoce nazionale, Liberatore Francesco Memoli: “Noi Allievi del 59° Corso Sottufficiali Carabinieri, in quell’immane disastro, direi che fummo uno e trino. Si, proprio così, ‘uno e trino’! Dico questo, non per voler spodestare il Padreterno, per carità, ma per dire che, a nostro modo, abbiamo vissuto l’evento in tre diverse condizioni contemporanee e cioè:

1) ‘Fiorentini alluvionati’, perché eravamo, sia pure pro tempore, abitanti della città di Firenze e, come tali, la nostra dimora ha subito, come le altre, le conseguenze della furia dell’acqua;

2) ‘Forze dell’ordine mobilitate’, perché, pur essendo allievi, siamo stati ‘dirottati’ in varie attività esterne di servizio disagiato;

3) ‘Angeli del fango’, perché, pur non essendo arrivati appositamente da lontano, abbiamo spalato fango e recuperato libri, quadri, e oggetti di valore di varia natura, presso la Basilica di Santa Maria Novella, adiacente alla nostra scuola.

Abbiamo vissuto tutta l’alluvione, con travolgente intensità, ma non siamo stati visibili, anzi, ne siamo usciti estranei sotto tutti punti di vista. Inesistenti.

In altre parole, abbiamo vissuto un mese in cui ci siamo prodigati in solidarietà, se non pari a quella di tanti coetanei accorsi da lontano, ma quasi.

Inoltre abbiamo svolto un servizio impegnativo, se non pari a quello dei nostri colleghi arrivati da fuori, ma quasi.

Abbiamo subito disagi, nella nostra dimora, se non pari a quelli della popolazione residente, ma quasi.

Eppure, per lungo tempo, mai siamo stati valorizzati in almeno una di queste nostre tre condizioni!

Infatti, nell’immaginario collettivo non eravamo Angeli del fango, perché avevamo fatto solo il nostro dovere; non godevamo di particolare considerazione professionale, perché eravamo solo degli ‘allievi’; non bene beneficiavamo della solidarietà di chi accorse in aiuto, perché eravamo solo degli sconosciuti, ‘fiorentini’ rimasti in ombra.

In altre parole, avevamo vissuto l’alluvione in tutti i suoi diversi aspetti, ma ne risultavamo estranei, inesistenti, invisibili.

Solo vent’anni dopo, nel 1986, il Ministero della Difesa rese ‘giustizia’, valorizzandoci, senza tante formalità, con la concessione di una Medaglia di Benemerenza per i soccorsi prestati alla popolazione  orentina.

Un medaglia che però sembra non sia, alla  ne, stata consegnata a tutti”.

© 2016 Franco Mariani e Mattia Lattanzi
Testo dalla mostra fotografica da loro curata.

Foto gentilmente concesse a Franco Mariani e a Firenze Promuove dalla Scuola Sottufficiali dei Carabinieri di Firenze e da alcuni Carabinieri del 59° Corso.

Tutti i diritti delle foto sono riservati a
© 2016 Scuola Sottufficiali Carabinieri di Firenze
© 2016 Allivevi del 59° Corso Carabinieri.

Per vedere la foto più grande basta cliccarci sopra.

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