Festival Nazionale Villa Basilica 2009: premiazione di Tommaso De Mottoni

Edizione del: 18 luglio 2009

Inizialmente orientata sulla comunicazione d’impresa e sull’Internet Marketing & Advertising, oggi la società, con uffici a Trieste, Lucca e New York, sviluppa e gestisce progetti legati alla comunicazione istituzionale, all’editoria, alla formazione e alla produzione video, con una struttura in grado di fornire dalla consulenza alla creazione del prodotto finale.

Look casual, adora lo scozzese.

Il lavoro è la sua vera passione.

Si definisce “cinico ma con un cuore”, anche se ipercritico nei confronti di sé stesso e degli altri.

il mio maggior pregio e il mio maggior difetto coincidono: sincerità!

Tommaso ha trascorso la sua infanzia e la sua adolescenza viaggiando.

Ama molti tipi di musica, soprattutto l’opera e la musica da camera, mentre detesta la disco music.

Adora leggere, spaziando dalla saggistica, alla narrativa, alla filosofia.

Riguardo i rapporti sentimentali, Tommaso ha sempre avuto donne più grandi, non ha un tipo ideale, ma si sente un “ribelle” perché, dice: “Credo nel matrimonio, per questo non mi sposo”.

Con la famiglia Tommaso ha rapporti ottimi, ha una sorella di 26 anni che lavora con lui e che stima molto.

Infanzia felice tra scuole d’inglese e scuole staineriane, carriera scolastica brillante.

Il suo motto “audaces fortuna iuvant”, una frase che è più un ricordo che un motto, si tratta infatti di un epigrafe della sua scuola di canottaggio che leggeva tutte le mattine prima di andare a scuola.

Detesta quello che lui chiama “l’universo french”, vale a dire la volgarità e l’essere dozzinale, l’eccesso di esibizionismo, la gente che si pavoneggia, che mangia male a tavola, chi non si lava mai e chi si lava troppo, la gente che urla.

Ama disegnare labirinti, addestrare cani, allevare tartarughe con anomalie genetiche, partecipare alle associazioni AGA “Amanti Degli Animali” e “Stop al bullismo2 su Quotidiano.net.

Ha praticato canottaggio, vela, sci, equitazione e pesca subacquea.

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